
Per l’anno scolastico 2013/2014 il Consiglio di Istituto, riunito in data 26 settembre 2013, definisce i seguenti indirizzi generali:
La scuola come esperienza di crescita
La scuola vuol essere per ciascun alunno autentica esperienza di crescita e di cittadinanza, garantendo a tutti la possibilità di conoscere e sviluppare le proprie potenzialità. Il raggiungimento degli obiettivi formativi e del benessere personale degli studenti avvenga attraverso percorsi ed esperienze didattiche volte a garantire a tutti e a ciascuno la partecipazione attiva alla vita della scuola, il coinvolgimento personale nelle attività a scuola e nel lavoro a casa, l’incremento della integrazione scolastica e la riduzione delle difficoltà di apprendimento, la prevenzione e il recupero del disagio, la valorizzazione delle diverse abilità come opportunità di crescita per tutti. “Particolare cura è necessario dedicare alla formazione della classe come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti, alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione. La scuola – in ogni suo ordine e grado – si offre ai bambini e ai ragazzi come ambiente e contesto di apprendimento, attraverso proposte e percorsi didattici che confluiranno nell’aggiornamento del curricolo di scuola, all’interno del quale i campi di esperienza e le singole discipline rappresentano le differenti modalità attraverso le quali apprendere, in vista del raggiungimento dei traguardi di competenza, definiti nel curricolo stesso come “competenze per la vita”.
La scuola che trova alleati nelle famiglie e nel territorio
La scuola potrà effettivamente presentarsi agli alunni come comunità educante solo attraverso una reale integrazione col territorio ed al rafforzamento dell’alleanza scuola-famiglia-territorio per una significativa coerenza formativa. Come nei precedenti anni scolastici, anche quest’anno l’Istituto offrirà, oltre alle consuete occasioni di incontro con i genitori degli alunni (assemblee, colloqui di verifica intermedia e finale, colloqui individuali…), momenti di incontro e di confronto riguardanti tematiche vicine alla realtà e alla responsabilità educativa dei genitori di oggi. “La scuola perseguirà costantemente l’obiettivo di costruire un’alleanza educativa con i genitori. Non si tratta di rapporti da stringere solo in momenti critici, ma di relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative” (Nuove Indicazioni Miur, 2012).
La scuola della partecipazione e della cittadinanza
La scuola affianca al compito «dell’insegnare ad apprendere» quello «dell’insegnare a essere». L’obiettivo è quello di valorizzare l’unicità e la singolarità dell’identità culturale di ogni alunno. La presenza di bambini e adolescenti con radici culturali diverse è un fenomeno ormai strutturale e non può più essere considerato episodico: deve trasformarsi in un’opportunità per tutti. Non basta riconoscere e conservare le diversità preesistenti, nella loro pura e semplice autonomia. Bisogna, invece, sostenere attivamente la loro interazione e la loro integrazione attraverso la conoscenza della nostra e delle altre culture, in un confronto che non eluda questioni quali le convinzioni religiose, i ruoli familiari, le differenze di genere.
La promozione e lo sviluppo di ogni persona stimola in maniera vicendevole la promozione e lo sviluppo delle altre persone: ognuno impara meglio nella relazione con gli altri. Non basta convivere nella società, ma questa stessa società bisogna crearla continuamente insieme. Il sistema educativo deve formare cittadini in grado di partecipare consapevolmente alla costruzione di collettività più ampie e composite, siano esse quella nazionale, quella europea, quella mondiale.
La scuola è luogo in cui il presente è elaborato nell’intreccio tra passato e futuro, tra memoria e progetto.
La scuola come comunità educante
Ogni scuola vive e opera come comunità nella quale cooperano studenti, docenti e genitori. Al suo interno assume particolare rilievo la comunità professionale dei docenti che, valorizzando la libertà, l’iniziativa e la collaborazione di tutti, si impegna a riconoscere al proprio interno le differenti capacità, sensibilità e competenze, a farle agire in sinergia, a negoziare in modo proficuo le diversità e gli eventuali conflitti per costruire un progetto di scuola partendo dalle Indicazioni nazionali.
Questo processo richiede attività di studio, di formazione e di ricerca da parte di tutti gli operatori scolastici ed in primo luogo da parte dei docenti. L’elaborazione e la realizzazione del curricolo costituiscono pertanto un processo dinamico e aperto, e rappresentano per la comunità scolastica un’occasione di partecipazione e di apprendimento continuo.
La presenza di comunità scolastiche, impegnate nel proprio compito, rappresenta un presidio per la vita democratica e civile perché fa di ogni scuola un luogo aperto, alle famiglie e ad ogni componente della società, che promuove la riflessione sui contenuti e sui modi dell’apprendimento, sulla funzione adulta e le sfide educative del nostro tempo, sul posto decisivo della conoscenza per lo sviluppo economico, rafforzando la tenuta etica e la coesione sociale del Paese.
In conclusione: la scuola come “oasi di senso”
“In mezzo ad una società in crisi (non solo economica), la scuola rappresenta potenzialmente un riferimento forte, una possibile oasi di senso. La scuola è molto più di un luogo di apprendimenti. Costituisce di fatto una piccola comunità di persone che si incontrano, convivono, condividono una vita quotidiana organizzata. E’ questo aspetto comunitario della scuola che proponiamo di esplicitare e valorizzare.
Al posto della fretta e dell’ansia di prestazione, si può recuperare la calma (che nel lungo termine è anche più produttiva).
Al posto del rumore onnipresente ed inquinante si può recuperare il silenzio (relativo) per ascoltare gli altri, le cose, noi stessi. Al posto del consumo superfluo si possono recuperare la semplicità e l’essenziale. Si tratta di cercare una fusione tra vita quotidiana e apprendimenti, esplicitare gli apprendimenti nascosti in tutte le situazioni. Significa dedicare molta attenzione all’organizzazione degli spazi e dei tempi, la curricolo, alle relazioni e alle interazioni”.
Tratto da: Slow School, Penny Ritscher . Ed. Giunti 2011
Serra San Quirico, 26 settembre 2013